Difficile aggiungere parole alla storia di Silvio Jermann. Insieme al suo maestro Mario Schiopetto, è stato infatti il protagonista indiscusso del riscatto enologico friulano, trasformando radicalmente i vini bianchi della regione. Ma Jermann non è solo un gioiello enoico del Friuli Venezia Giulia è anche una delle cantine italiane più affermate internazionalmente, partendo proprio dalla produzione bianchista che, non è un mistero, resta ancora un po’ al di sotto di quella, per esempio, francese. Era il 1975 quando Silvio Jermann cominciò a vendere il Vintage Tunina, tuttora il vino bandiera aziendale. Nel tempo è stato affiancato da altre etichette, anch’esse di ineccepibile fattura, ma è restato sempre il Vintage Tunina il vino simbolo di un produttore simbolo. Una bottiglia di grande personalità, che rispecchia quella del suo artefice, svincolata dai disciplinari di produzione imposti dalle denominazioni, eppure così profondamente "friulano". Il Vintage Tunina, vinificato ed affinato in acciaio, nella versione 2015 continua a stupire e forse è una delle sue migliori versioni di sempre. Possiede aromi raffinati e delicati di pesca, pera e susina, rifiniti da note agrumate, cenni iodati e leggeri tocchi di fiori bianchi. Al palato, il vino è molto equilibrato e si contraddistingue per solidità, freschezza e grande bevibilità. Complesso e al contempo assai comunicativo. Come il suo artefice.
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