Il bianco W…Dreams nasce con la vendemmia 1987. Muta nel corso degli anni il suo nome: nel suo primo ciclo di nove anni esce come “Where the Dreams have no end…”, poi nel 1996 diventa “Were Dreams, now it is just wine!” ed infine, nel 2003, diventa “W…Dreams”. La versione 2022, Chardonnay in purezza maturato per un anno in tonneau, profuma di frutta a polpa bianca matura, burro, vaniglia e pasticceria. In bocca il sorso è pieno e persistente, dallo sviluppo continuo e dal finale intenso, ancora su tocchi fruttati e speziati. Difficile aggiungere altri particolari alla significativa storia di Silvio Jermann, figura simbolo della storia vitivinicola del Friuli Venezia Giulia. Insieme al suo maestro Mario Schiopetto, è stato infatti il protagonista indiscusso del riscatto enologico della Regione, trasformando radicalmente i vini bianchi friulani, rendendo la sua impresa un vero e proprio gioiello produttivo e imprimendo alla sua cantina anche una caratura internazionale, tutta giocata sulla produzione bianchista. Produzione che, nel 1975, quando uscì il Vintage Tunina - vino tuttora bandiera della cantina di Dolegna del Collio - non era certo il vanto enoico del Bel Paese. Oggi l’azienda Jermann - 180 ettari per una produzione di 1.500.000 bottiglie - resta saldamente uno dei marchi di riferimento del Collio e nel 2021 il suo pacchetto di maggioranza è stato acquisito dalla griffe fiorentina Antinori.
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