Willi Stürz, enologo della Cantina Tramin dagli inizi degli anni Novanta del secolo scorso, ha impresso un’impronta significativa a questa realtà, portandola all’ottenimento di risultati qualitativi costantemente d’eccellenza. Un percorso fatto di scelte precise, come quella di privilegiare la via bianchista, che oggi ci consegnano una delle realtà enoiche altoatesine più intriganti. Parte, agli inizi del Nuovo Millennio, dai vigneti dell’areale di Termeno - dove sono state progressivamente eliminate le varietà a bacca rossa - il progetto che ha condotto, nel 2015, alle prime bottiglie dello Chardonnay Troy. Un vino ottenuto dalle uve allevate tra i 500 e i 600 metri di altezza sul livello del mare in località Sella, in un vigneto di trenta anni di età, piantato su suoli di ghiaia calcarea ed argilla. Si tratta di un bianco fermentato e maturato in barrique, dove rimane sui lieviti per 12 mesi a cui ne seguono 22 in acciaio, sempre sulle fecce fini, per maturare infine per altri 4 in bottiglia. La versione 2020 profuma di frutti tropicali, agrumi, cenni erbacei e tocchi che rimandano al burro e alla vaniglia. In bocca il sorso è denso e fragrante, dallo sviluppo di continua sapidità e dal finale intenso che ritorna sul frutto e la vaniglia. La cantina sociale Tramin, oggi, conta su 260 soci che conducono 270 ettari a vigneto, per una produzione complessiva di 1.500.000 bottiglie.
(fp)
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