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L’ENOTECA ITALIANA DIFENDE IL NOME E LE SUE FUNZIONI: IL PRESIDENTE FLAVIO TATTARINI SCRIVE AL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE

Crea confusione la scelta del nome “Enoteca d'Italia”: lo dice il presidente dell’Ente Vini-Enoteca Italiana Flavio Tattarini,che, su questo argomento, ha preso carta e penna ed ha scritto alla Ministero dell'Agricoltura e alla Commissione di esperti di nomina ministeriale. “Per l’Ente Vini-Enoteca Italiana - si legge in una dichiarazione - sulla base dei suoi 70 anni di vita e delle 600 aziende associate, in rappresentanza della quasi totalità delle aree doc, docg e igt, è del tutto negativo, soprattutto per la comunicazione, la confusione che si viene ora a creare con la presenza di una omologa denominazione quale è quella di Enoteca d'Italia”.

“Chi intende ridurre a ruolo regionale l’Enoteca Italiana - ha continuato Tattarini - ignora una precisa normativa che, con due Dpr, ha istituito l’Ente Nazionale Vini (1950) e l’Enoteca Italiana (1960)”.

“Resta ferma la volontà - precisa Tattarini - dell’Enoteca Italiana a collaborare ad ogni livello ed a dare continuità al ruolo di strumento strategico della programmazione nel campo della promozione e della valorizzazione, proprio per le finalità istituzionali e di rappresentanza dell'intera filiera, alla condizione fondamentale che si rimuova la confusione comunicativa del marchio e si abbandoni ogni infondata valutazione”.

Il presidente dell’Ente Vini-Enoteca Italiana, Flavio Tattarini, nella sua dichiarazione, ha espresso il proprio compiacimento alla messa a disposizione della programmazione del marketing, da parte del Ministero delle Politiche Agricole, di 20 milioni di euro per un biennio: “risorse importanti ed utili a dare forza alle iniziative sul mercato; a dar vita a nuove “enoteche” e creare, così, un sistema a rete; a comunicare e promuovere il vino nel mondo”.

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