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L'INTERVENTO - IL GIORNALISTA LUCA MARONI: MILANO E’ LA VIGNA DI LEONARDO! E’ LA PRIMA TRACCIA DOCUMENTATA DEL RAPPORTO TRA LA CITTA' ED IL VINO. LA DATA? 26 APRILE 1499

Italia
Luca Maroni

Quando si è trattato di rinvenire nel passato una traccia d’un eventuale rapporto tra la città di Milano e il vino, stupefacente la mia sorpresa nell’apprendere la verità storica di seguito riportata.

Cinquecento anni or sono, e precisamente il 26 aprile 1499, Lodovico il Moro firma un atto di donazione a favore di Leonardo da Vinci che ha da poco concluso l’Ultima Cena. Si tratta della cessione in proprietà d’una vigna presso Porta Vercellina, il quartiere a pochi passi da Santa Maria delle Grazie dove Leonardo aveva il suo laboratorio a Milano, e vicino al luogo in cui l’artista stava lavorando alla costruzione d’una casa signorile. A questa vigna Leonardo resterà sempre legato seguendone le vicende con sollecitudine, pur nelle continue peregrinazioni degli anni successivi. Del resto si trattava di tempi tormentati che non consentivano certo un placido godimento di quella proprietà. Nello stesso anno infatti Luigi XII° caccia il Moro e inizia un lungo contenzioso legale successivo all’imposizione delle leggi francesi che si concluderà solo nell’aprile del 1507, quando a Leonardo viene definitivamente riconosciuto il diritto di proprietà su quelli che nella tradizione diventeranno: “Gli Orti di Leonardo”.
Di quanta considerazione avesse Leonardo per questa vigna, testimoniano non solo l’attenzione alle vicende legali, ma anche le sue visite, ancora nel 1508-9, quando ormai l’artista è vicino ai sessanta anni e comincia ad accusare i malanni che gli impediranno più tardi di esercitare la pittura e il disegno con la facilità di sempre.
Segno ancora più decisivo dell’affetto del Genio per questo Suo vigneto in Milano, la citazione esplicita nel testamento redatto il 19 aprile 1519. Si tratta dell’ultimo gesto pubblico di Leonardo che morirà il 2 maggio dello stesso anno. Il lascito è a favore del Salaì che “chon Giovan-Francesco de Melzi” lo aveva seguito al castello di Cloux in Amboise, dove Leonardo aveva trascorso gli ultimi anni sotto la protezione di Francesco I° di Francia. Il fatto che al Suo più intimo compagno di vita Leonardo destinasse esplicitamente la vigna testimonia quanto la tenesse cara e ne considerasse il valore.
E questa vigna è giunta fino ai primi del ‘900, come mostrano alcune immagini fotografiche che ne documentano l’esistenza all’interno dell’attuale complesso delle Stelline, un convento successivamente convertito in orfanotrofio. Oggi il luogo, mutato in uno di quegli splendidi giardini segreti tipici di Milano, costituisce un angolo di natura nel centro della città, a pochi passi da Santa Maria delle Grazie. Questa la storia dello straordinario rapporto tra Leonardo, il vino, un vigneto e Milano.
Ecco allora che la giunzione fra Milano e il vino non deve essere fantasiosamente costruita, essa risulta storicamente affermata a uno stadio d’altezza e profondità universalmente insperabile e perciò ineguagliabile.
Ecco allora che, per mezzo di MiWine, Milano si riappropria del valore di questo naturalistico suo tesoro, rendendo a tale vigneto il suo esclusivo, assoluto valore patronimico, al contempo comunicando quanto glorioso, storico e profondo, è proprio il caso di definire - unico - sia il nesso tra Milano ed il vino. Un legame che, grazie a MiWine, viene definitivamente rivitalizzato e rilanciato a vantaggio del patrimonio culturale e storico della città stessa. Nessun'altra moderna metropoli mondiale ha tracce documentate d’un vigneto situato nel proprio centro risalente al 1490 circa. Nessun’altra città del globo può vantare l’onore d’esser storica sede del vigneto d’uno fra i più grandi geni mai vissuti. Milano è il vigneto di Leonardo. Il vigneto di Leonardo è Milano. Nessun’altra città italiana per questo è più adatta a mostrare lo splendere del frutto più puro del compiuto “rinascimento enologico italiano”.

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