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L’OCCHIO DI VOLO ROSSO, IL NUOVO MARCHIO CHE ABBRACCIA SETTE REGIONI D’ITALIA CON OLTRE QUINDICI VINI, NATO PER VOLERE DI UN GRUPPO DI CANTINE COOPERATIVE

Quando fece la sua comparsa in sordina nell'aprile 2003 in pochi si accorsero di Volo Rosso: adesso che, a distanza di nemmeno un anno, è partita una massiccia campagna stampa, il marchio è balzato agli onori delle cronache, soprattutto in questo momento in cui anche le grandi cantine sono poco propense ad investire in advertising. In televisione e su molti giornali campeggia l’occhio giallo e un po’ inquietante dei vini Volo Rosso, che, come spiega la pubblicità “…sorvola da mesi le regioni d’Italia alla ricerca dei vigneti più ricchi e delle uve più preziose”.

Dietro a questo nuovo marchio c’è una società a responsabilità limitata nata per volere di cinque cantine cooperative, con l’obiettivo di creare un’unica etichetta con cui commercializzare bottiglie provenienti da Abruzzo, Friuli, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Puglia e Sicilia. I cinque partner sono la toscana Leonardo da Vinci (500 ettari vitati e 11 milioni di euro di fatturato), la friulana La Delizia (1.700 ettari vitati e 22,6 milioni di euro di fatturato), la siciliana Cantina Sociale Europa (4.000 ettari vitati e 13,3 milioni di euro di fatturato), la lombarda Cantina di Casteggio (1.150 ettari vitati e 9,5 milioni di euro di fatturato) e l’abruzzese Madonna dei Miracoli (3-4 milioni di bottiglie prodotte e 1.200 ettari vitati). Nella società ci sono anche il Monte dei Paschi di Siena (48% del capitale) e Premium, una società specializzata nella fornitura di servizi logistici che fa parte del gruppo Caviro.

A completare l’offerta anche i vini Sangiovese di Caviro, che associa 20.000 viticoltori distribuiti in otto regioni italiane, ed i vini pugliesi prodotti dalla cooperativa di San Pancrazio Talentino, aderente a Cavino. Sono così oltre quindici i vini nel catalogo Volo Rosso, dal Montepulciano d’Abruzzo al Sangiovese di Romagna, dal Pinot Grigio al Novello, dalla Barbera alla Bonarda, dal Nero d’Avola al Chianti, tutti con l’identica etichetta nera e rossa sulla quale campeggia la stessa pupilla inconfondibile. Le cinque cantine forniscono il vino già imbottigliato, che viene stoccato in un deposito comune. La vendita e la distribuzione in Italia viene curata dalla struttura commerciale di Volo Rosso, mentre all’estero è affidata alla Caviro.

Il “supervisore” dei vini Volo Rosso è uno dei grandi nomi dell’enologia italiana, Attilio Pagli, che ha alle spalle importanti esperienze e numerosi riconoscimenti. La strategia di Volo Rosso è puntare sul rapporto qualità-prezzo e proporsi come marchio di riferimento nel frammentato panorama vinicolo nazionale: nella grande distribuzione le bottiglie Volo Rosso dovrebbero collocarsi nella fascia di prezzo che va da 3 a 5 euro.

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