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La Francia investe nella storia del Brunello di Montalcino: partnership (come da rumors WineNews) tra Epi della famiglia Descours (Piper-Heidsieck, Charles Heidsieck) e la Tenuta Greppo di Biondi Santi, con Jacopo Biondi Santi confermato presidente

Italia
Jacopo Biondi Santi resta alla guida della Tenuta Greppo nella partnership con il gruppo francese Epi

La storia della Tenuta Greppo di Biondi Santi, dove alla fine dell’Ottocento è nato il Brunello, si intreccia con quella di una grande famiglia dell’imprenditoria francese (come anticipato dai rumors di WineNews, https://goo.gl/fU6osC, in attesa di conoscere ulteriori dettagli e sviluppi): il Gruppo Epi, di proprietà della famiglia Descours (già proprietaria di marchi di alta gamma del mondo del vino, come gli champagne Piper-Heidsieck, Charles Heidsieck e Chateau La Verriere a Bordeaux), ha annunciato di aver siglato una “partnership di strategie e capitali con Biondi Santi, una delle piu’ prestigiose cantine italiane”. “Sono felice di questa partnership tra Epi, la tenuta Biondi Santi - commenta il presidente del Gruppo Epi Christopher Descours - e la famiglia Biondi Santi, il cui know how, spirito pionieristico e vocazione all’eccellenza si sposano con quelli di Epi. Costruendo su questi punti di forza e con una visione condivisa del futuro, continueremo a sviluppare il progetto dei vini di Biondi Santi, condividendo l’esperienza di Jacopo Biondi Santi che continuerà a presiedere la Biondi Santi. È un esempio perfetto delle ambizioni di Epi di sviluppare marchi ai piu’ grandi livelli di eccellenza nel mondo”.
“Questa alleanza con la famiglia Descours è per noi l’occasione di legare la nostra attività a quella di un gruppo che condivide i nostri valori - commenta Jacopo Biondi Santi, presidente ed enologo della tenuta - trasmissione di conoscenza, eccellenza nel tramandare la nostra professionalità e creatività nella produzione dei nostri vini. Epi ci darà il supporto necessario per lo sviluppo del nostro business, e ci aiuterà a rafforzare la reputazione dei nostri vini e del Brunello a livello internazionale”.
E così, per la Tenuta Greppo inizia una fase nuova della storia tracciata dalla famiglia Biondi-Santi, che ha iniziato il suo percorso vinicolo già con Clemente Santi, che sperimentando nuove tecniche enologiche, otteneva riconoscimenti per il suo “vino rosso scelto (Brunello) del 1865” (il suo Moscadello fu premiato, riconoscimento straordinario all’epoca, all’Esposizione Universale di Parigi del 1867), proseguita con il nipote di Clemente, Ferruccio Biondi Santi, che ha inventato il Brunello, dopo aver selezionato un particolare Sangiovese e averlo vinificato in purezza.La famiglia Biondi Santi Poi toccò al figlio di Ferruccio, Tancredi, sistematizzare il protocollo di produzione, imprimendo nuovo slancio alla produzione di Brunello, e diventando, di fatto, l’ambasciatore di Montalcino e dei suoi vini, l’uomo che introdusse la pratica della “ricolmatura” delle vecchie Riserve (storica quella realizzata con Mario Soldati e Luigi Veronelli), con vino della stessa annata (la prima volta nel 1927 per le Riserve 1888 e 1891) e artefice del Brunello di Montalcino Riserva 1955, l’unico italiano inserito dalla rivista Usa “Wine Spectator” tra i 12 migliori vini del Novecento. Dopo quella di Tancredi Biondi Santi, è stata l’era di Franco Biondi Santi, che ha rivestito il prezioso ruolo di “guardiano” intransigente della tradizione, ereditato dal figlio Jacopo Biondi Santi, che oggi guida l’azienda (e che dovrebbe rimanere alla guida della storica Tenuta). 
Una realtà fondamentale per la storia del vino italiano, e importante anche dal punto di vista economico: 47 ettari, di cui 13 a Brunello (con le stime di mercato che, in media parlano di oltre 500.000 euro ad ettaro, ndr), con il BBS/11, Brunello Biondi Santi, vite n. 11, unico clone aziendale. E che continua a registrare, con le sue bottiglie, risultati di grandi prestigio a livello di quotazioni nelle aste e di critica internazionale. Come dimostrano, tra le altre, la bottiglia di Brunello di Montalcino Biondi Santi Tenuta Greppo Riserva del 1955 battuta per 2.700 euro, quotazione decisamente insolita per una singola bottiglia di vino italiano, nell’ultima asta di Pandolfini a Firenze, o l’inserimento al vertice (insieme allo Champagne Brut 2012 di Krug) del suo Brunello di Montalcino Riserva 2010, con 100/100, della “Top 100 Cellar Selection” 2016, la classifica della rivista americana “Wine Enthusiast” che ogni anno seleziona i 100 vini, tra gli oltre 20.000 recensiti da tutto il mondo, da tenere ancora in cantina per poterli degustare nel loro momento migliore, vista la loro grande longevità.

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