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VINO E SCIENZA

La nanotecnologia al servizio del vino: così l’Australia combatte i difetti aromatici

La ricerca dell’Università di Adelaide e dell’Australian Wine Research Institute incentrata sulle nanoparticelle magnetiche

Alcuni dei difetti del vino, su tutti il famigerato sentore di tappo, sono causati da proteine che, attraverso nanoparticelle magnetiche, possono essere rimosse, in maniera semplice ed assolutamente sicura, come rivelano i ricercatori dell’Università di Adelaide, che hanno lavorato insieme a Wine Australia, e che attraverso la nanotecnologia sono riusciti ad intervenire su singoli atomi e molecole, risolvendo una serie di problemi aromatici a livello molecolare, aprendo così la strada ad un’innovazione che, potenzialmente, potrebbe avere un impatto enorme sul settore vitivinicolo. Da un punto di vista tecnico, il lavoro del team dell’Università australiana e dell’Australian Wine Research Institute ha portato allo sviluppo di un polimero in grado di rimuovere una metossipirazina, ossia il composto che produce l’aroma di “peperone” nel Cabernet Sauvignon, ed attaccando delle nanoparticelle magnetiche a questo polimero si è arrivati ad intervenire su altri sentori, attraverso un metodo di separazione magnetica capace di separare le proteine dal vino in maniera veloce ed efficiente.
Come spiegato dalla dottoressa Agnieszka Mierczynska-Vasilev, dell’Australian Wine Research Institute, i vantaggi di questo processo sono “la rapidità, l’assenza di solventi, l’applicazione a basse temperature ed il fatto che non ci sia la necessità di attivare o pretrattare la superficie. Potrebbe anche essere usato per fornire una vasta gamma di funzionalità sulle superfici, ma prevedo un futuro luminoso nel settore vitivinicolo, consentendo una gestione del vino a livello molecolare. Sono convinta - continua la ricercatrice - che le nanotecnologie avranno un impatto sostanziale sul settore vitivinicolo del futuro, specie in settori come la regolazione delle proprietà sensoriali del vino, per ottenere un gusto o una consistenza migliore, o la modifica del valore nutrizionale, offrendo potenzialmente vantaggi sia per il settore che per il consumatore”.

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