Cento anni di blasone compiuti da pochissimo, entrare di slancio nel centunesimo, e non sentirli affatto. Anzi, permettersi di festeggiare in forma smagliante - pur nell’ambito dei problemi che tutti abbiamo condiviso - l’anniversario, dopo il varo di una nuova cantina e un lounge annesso, aggiungendo al mazzo il debutto in azienda di un figlio di 18 anni che l’ha appena scelta come suo futuro professionale. E che, come regalo inaugurale, in cambio ha avuto un vino nuovo di zecca dedicato. Peraltro, come è stile ormai secolare della casa, davvero non male… L’azienda condotta con piglio dinamico e brillante da Chiara Soldati - con a fianco il papà Giorgio - continua, è ovvio, a coltivare la sua fama poggiandola su pilastri consolidati come gli Etichetta Nera o i miracolosi agée dorati dela serie “d’Antan”, con e senza bolle. Ma aggiunge ora al mazzo uno spumante palesemente targettizzato sulla generazione del festeggiato di casa: insomma, sui millenials e i loro gusti. Il neonato Blanc de Blancs fa 36 mesi sui lieviti, non è dosato, spinge in freschezza e in levità, al naso ha un sorriso agrumato e composito (anche note di mandarino) e in bocca vola via in solo apparente souplesse, visto che poi la scia salina e fruttata fa per intero (e in più che bastevole lunghezza) il suo corso, per un risultato perfettamente in sintonia con l’“esprit de jeunesse” del fortunato dedicatario.
(Antonio Paolini)
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