Prodotto per la prima volta con l’annata 2001, il Barolo Garretti, effettua la fermentazione malolattica in legno di secondo passaggio e poi vi matura per 24 mesi. La versione 2020 profuma di lampone e spezie, con lampi erbacei e di sottobosco. In bocca il sorso è strutturato ed avvolgente, con trama tannica tendenzialmente morbida e finale ampio, intenso e preciso su ritorni speziati e fruttati. 140 ettari a vigneto per una produzione complessiva di 800.000 bottiglie sono i numeri de La Spinetta, con sede a Castagnole delle Lanze, cantina che ha rappresentato uno dei punti di riferimento del modernismo enologico piemontese a cavallo tra nuovo e vecchio millennio. Anche oggi, Giorgio Rivetti continua a perseverare nella sua idea di come fare un vino in Langa, partendo da una consolidata e rigorosa cura dei vigneti, che continua ad essere un esempio per tutti. La gamma delle etichette aziendali spazia tra le denominazioni più importanti di Langa, ma l’azienda, con in etichetta l’inconfondibile rinoceronte - immagine tratta da un’opera del tedesco Albrecht Dürer, che rappresenta l’arrivo di un rinoceronte indiano a Lisbona, nel 1515: il primo animale del suo genere ad essere mai visto in Europa - è sbarcata anche sui Colli Tortonesi, non prima di essersi annessa la cantina astigiana Contratto e, ad inizio Nuovo Millennio, aver messo un piede in Toscana con la Tenuta Casanova di Terricciola.
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