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IMPRESE CENTENARIE

La storia dell’oste che divenne produttore. Ovvero, i 120 anni di Casa Vinicola Sartori

Lo storico marchio della Valpolicella, nel 2018, ha celebrato la ricorrenza: dall’intuizione di Pietro Sartori, all’export in 50 Paesi del mondo
SARTORI, VALPOLICELLA, Italia
Paolo, Luca ed Andrea Sartori

La storia del vino italiano è fatta di tante storie. Che hanno per protagoniste grandi famiglie nobili che gestiscono da secoli tenute, vigneti e cantine, di scienziati e chimici che si sono innamorati del vino e hanno avviato aziende, se non interi territori, di grandi famiglie di latifondisti che si sono dedicate al vino di qualità, di cooperative che da decenni presidiano i territori. Ma anche di osti e di mercati che sono diventati produttori di vino, dando vita a imprese centenarie. Ed è quest’ultimo il caso, tra gli altri, di Pietro Sartori, che, nel 1898, mise radici in Valpolicella, dando vita a quella che oggi è la Casa Vinicola Sartori, che nel 2018 ha festeggiato i suoi primi 120 anni di storia. Iniziata, come detto, da Pierto Sartori, “un oste conosciuto da tutti coloro che a cavallo passavano nei pressi di cartiere Fedrigoni e volevano godersi un momento di ristoro - racconta l’azienda - con una vivanda calda accompagnata da un buon bicchiere di vino. Le ingenti quantità richieste per accontentare i copiosi visitatori della trattoria indussero Pietro Sartori a comprare dapprima una piccola cantina nella zona di Negrar ed in seguito l’intero complesso Noris a Santa Maria di Negrar così da poter garantire che un buon vino non mancasse mai sulla tavola dei suoi affezionati clienti. Egli divenne così un vero e proprio commerciante di vino con un obbiettivo preciso: fare di quell’attività un’azienda di fama internazionale”.

Un’impresa continuata dal figlio di Pietro, Regolo, fine assaggiatore e capace commerciante, che allargò il mercato in Italia, mentre i figli di Regolo, Pierumberto e Franco, dagli anni ‘30 iniziarono l’espansione nel mondo, a partire da Germania e Stati Uniti.
E oggi la cantina, guidata da Andrea, Luca e Paolo, è una realtà da 16 milioni di bottiglie, l’80% vendute in 50 Paesi del mondo. Numeri importanti, “frutto anche di una stretta collaborazione con la cantina sociale di Colognola ai Colli che, dal 2001, ha acquisito una quota di minoranza della Casa Vinicola Sartori. Grazie a questa operazione, Sartori dispone oggi di 2.300 ettari di terreni di cui 25 ettari di proprietà, 15 in affitto e 80 gestiti da conferenti storici da oltre mezzo secolo”.
“Da sempre - spiegano ancora Andrea, Luca e Paolo Sartori - accontentiamo i nostri consumatori con prodotti ad hoc per riuscire a soddisfare tutte le richieste ed al tempo stesso far conoscere a tutto il mondo lo stile elegante ed il modus operandi della nostra azienda”.

E per festeggiare la ricorrenza, il marchio “Made in Verona”, l’azienda ha lanciato una nuova linea di vini tra cui Valpolicella Classico Superiore Doc, Valpolicella Ripasso Superiore Doc e Amarone della Valpolicella Classico Docg con un nuovo packaging dallo stile vintage in memoria delle vecchie etichette delle prime bottiglie che andavano oltreoceano.

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