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LA STRADA DEL SAGRANTINO LANCIA I WEEKEND, UN’ORIGINALE PROPOSTA PER LA SCOPERTA DI TESORI ENOGASTRONOMICI, NATURALI, STORICI E D’ARTE DI QUEST’ANGOLO DI UMBRIA

E’ uno dei terroir più importanti d’Italia, balzato in pochi anni ai primi posti nella classifica degli appassionati di vino ed enoturismo: la Strada del Sagrantino lancia ora un’originale proposta per scoprire, in un week-end, i tesori enogastronomici, artistici, storici e naturali di quest’angolo di Umbria.
Il pacchetto (info: www.stradadelsagrantino.it) si basa sulle suggestioni evocate dal Sagrantino e sull’altissima qualità dell’accoglienza; le altre specialità del territorio, l’arte, la storia, la natura ed il paesaggio sono gli elementi accessori del viaggio. Si è cominciato a settembre con il week-end “L’amore a grappoli”, nel periodo della raccolta dell’uva: gli ingredienti sono stati i piatti tipici della vendemmia, le passeggiate in vigna e le visite in cantina, il mini corso di enologia, la lettura di poesie di Omar Khayam, le ricette a base di Sagrantino e la pasta fatta in casa; ad ottobre l’idea è “Coppie in coppa”, con un corso intensivo di degustazione a cura di sommelier professionisti e tanti assaggi di coppa, la regina dei salumi umbri; a novembre protagonisti “Vini & Olio”: ci saranno i piatti invernali, le degustazioni di Sagrantino, la scoperta dei sapori dell’olio extravergine d’oliva. Non mancheranno passeggiate tra gli oliveti per assistere alla raccolta e visite guidate in frantoio. In tavola l’olio novello sulle zuppe di lenticchie, cicerchia, orzo e farro; si continua poi a febbraio con il week-end “Passioni di fuoco”: due giorni all’insegna del fuoco, sia nel senso del romanticismo sia nel senso del piacere del camino. Nella terra del Sagrantino sarà il trionfo della carne alla griglia, del calore (l’alcool dei rossi), e della la dolcezza (il vino passito ed i dolcetti); infine, a marzo, arriva “Il risveglio dei sensi”, con le primizie in cucina, le passeggiate durante il giorno in cantina ed in frantoio, e le serate davanti al camino.

Il distretto enologico del Sagrantino, uno dei primi d’Italia
E’ diventata il caso “simbolo” di affermazione di un territorio grazie al vino, al punto di essere protagonista di una ricerca della Fondazione Agnelli: Montefalco è stata lanciata nel circuito del turismo internazionale non solo per merito dei suoi tesori artistici, ma anche grazie al Sagrantino, uno dei boom enologici più grandi degli ultimi anni in Italia. E, proprio a partire dal vino, ha poi trovato un pubblico per i suoi musei e i suoi beni culturali. Per questa peculiarità il territorio del Sagrantino è stato analizzato da una recente ricerca della Fondazione Agnelli intitolata “L’opera è l’esperienza. Percorsi di vita dei beni culturali” a cura di Peppino Ortoleva e Teresa Di Marco, che dimostra come l’enogastronomia sia diventata uno dei punti di forza nel turismo di un’area, in grado di creare una sinergia “virtuosa” con tutti gli altri componenti: l’arte, la storia, l’architettura, il paesaggio e le tradizioni.

Il Sagrantino di Montefalco in cifre
La produzione di Sagrantino, anche con la “versione passito”, si attesta sulle 500.000 bottiglie all’anno. Il giro d’affari è di 15 milioni di euro (e comprende anche gli altri vini di Montefalco, in primis il Rosso di Montefalco, ed il Riserva Rosso di Montefalco).

I dati della Strada del Sagrantino
Lo sviluppo dell’enoturismo è e può rappresentare anche in futuro una grande opportunità di crescita dell’economia e dell’occupazione nel distretto enologico del Sagrantino. E’ proprio con questo obiettivo che nel 2000 a Montefalco è stato siglato il protocollo d’intesa per far decollare la Strada del Sagrantino: ne fanno parte 5 comuni (Montefalco, Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria), 17 aziende vinicole, 10 frantoi ed aziende di artigianato d’arte, 16 strutture ricettive, oltre ad organizzazioni professionali ed associazioni, istituzioni provinciali e regionali, istituti di credito. La Strada del Sagrantino ha permesso di legare insieme storia, cultura, tradizioni agroalimentari del territorio, di promuovere un’innovativa strategia di marketing in grado di definire la competitività del vino e dei prodotti tipici nazionali, di attivare un potenziale turistico e di generare nuova occupazione. Il turismo del vino, nel giro di 3/5 anni, ha dato vita nel distretto enologico del Sagrantino, a 150 nuove occasioni di lavoro e 50 miliardi di vecchie lire di investimenti (ed in futuro metterà in moto altrettante occasioni di investimento e di lavoro). Questo trend di crescita trova conferma nell’offerta turistica della Strada del Sagrantino: i posti letto, dal 1997 al 2003, sono passati da 600 ad oltre 1.300. Il progetto di sviluppo economico ed occupazionale, coordinato dalla Strada del Sagrantino, sta infatti portando avanti un miglioramento della qualità dei servizi e dell’accoglienza, della capacità ricettiva delle cantine, l’adeguamento di infrastrutture, la creazione di eventi ed il collegamento a manifestazioni ed attrattive.

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