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LE ETICHETTE PIÙ QUOTATE D’ITALIA? VE LO DICE “CLASS”, IN EDICOLA, CON LA GUIDA DELLE GUIDE. LA TOSCANA TRIONFA (SEGUITA DAL PIEMONTE). PRIMO VINO IL “CAMARTINA” 2000 DI QUERCIABELLA

Con 240 vini citati, contro 204, la Toscana batte il Piemonte, nella Guida delle Guide della rivista “Class” (83.000 copie diffuse, stando ai dati Ads) che, come ogni anno, in un solo volume, sceglie i migliori vini d’Italia incrociando e interpretando i punteggi attribuiti dalle più importanti guide (Gambero Rosso/Slow Food, L’Espresso, Veronelli, Ais, Luca Maroni).
Il predominio della Toscana è confermato dalla prima e seconda posizione ottenute nella speciale graduatoria dei 100 vini top italiani, rispettivamente da Querciabella, con il Camartina (2000), e de Le Pupille, con il Saffredi 2001; sesta e settima piazza, sempre due rossi toscani d’eccezione: il Montesodi (Marchesi de’ Frescobaldi) e il Guardiavigna (Podere Forte). Per il Piemonte, con ben 23 etichette fre le prime 100, spicca il Sorì San Lorenzo 1999 di Angelo Gaja, che precede gli unici due bianchi classificatisi fra i primi 10 vini italiani: l’Alto Adige Terlano Sauvignon (Cantina Terlano) e il Frissoniére Cuvée Bois (Les Cretes). A chiudere la graduatoria delle prime 10 etichette, un trittico di rossi campani: Montevetrano 2001 (Montevetrano), Serpico 2001 (Feudi di San Gregorio) e Terra di Lavoro 2001 (Galardi).
La Guida delle Guide è organizzata in cinque sezioni: i “Top 100” d’Italia, i vini italiani (indicati regione per regione), i francesi e quelli del resto del mondo; l’opera contiene una innovativa sezione dedicata alle principali enoteche e wine bar italiani, e, inoltre, una scheda da staccare e conservare con la classifica delle migliori annate di sempre e i suggerimenti per avere una contina di qualità con le migliori annate dei vini più famosi.
Il giornalista Francesco Arrigoni, curatore dell'interessante opera (“sia per enofilo edonista sia per l'uomo che tiene ai valori dell'economia e della qualità”), spiega nella sua introduzione: “in Italia è sempre più evidente la crescita del vero vino di stile italiano, ed ecco allora che assistiamo al recupero ormai dilangante, di vitigni classici - in primis il Sangioveto per la Toscana ed il Nebbiolo per il Piemonte - ma anche di vitigni minori che sembravano andati persi: il Biancolella, il Carignano, il Pallagrello, il Timorasso. E l'elenco sarebbe molto più lungo”.

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