Il Brunello di Montalcino 2019 profuma di frutti rossi maturi, a cui si aggiungono tocchi terrosi, spezie e leggero fondo balsamico. In bocca il sorso è tendenzialmente lungo, dai tannini incisivi e saporiti e dal finale carnoso, ancora su toni fruttati. Di proprietà della famiglia Ripaccioli dal 1960 e tuttora condotta dalla stessa - rappresentando uno dei tanti casi di questo genere che popolano e rendono inimitabile il territorio di Montalcino - Le Gode è posta a nord del quadrante della denominazione, nella sottozona del colle di Montosoli, uno degli areali più significativi per il Brunello. È di poco più di 6 ettari l’estensione a vigneto, per una produzione media di 24.000 bottiglie. Mettendo a frutto il lavoro iniziato dal padre Ilano negli anni Settanta del secolo scorso, la vendemmia 1995 ha segnato la prima annata imbottigliata da questa piccola realtà, proprio nel momento in cui il Brunello di Montalcino diventava un vero e proprio marchio internazionale. Nel 1997 sono subentrati alla guida aziendale i fratelli Claudio e Marta Ripaccioli ed oggi c’è in rampa di lancio la terza generazione con Carlotta e Federico. In vigna, le operazioni sono ben eseguite e sono quelle dettate dalla tradizione, mentre in cantina, costruita nel 2006, gli invecchiamenti avvengono in legno di media grandezza, anche in questo caso legandosi ad un tendenziale e confortante classicismo produttivo.
(fp)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024