L’uva, riscoperta intrigante del mondo Langa, è una semiaromatica sapida e longeva, tra le più “antiche” per storia in zona, presente a Novello già nell’800, come raccontano gli ampelografi Fantini e Rovasenda, e così solida da esser riuscita a resistere a peronospora, fillossera e oidio. La rinascita, iniziata a fine anni Novanta (anche grazie a Le Strette), si è concretizzata dopo dieci anni nell’ottenimento di una Doc di terroir specifica, che ne prevede l’uso in purezza e circoscrive la produzione al solo comune di Novello, celebrando così insieme varietà e luogo d’origine. Studi recenti - firmati Anna Schneider - la identificano come parente del Gròs blanc, con livelli di acidità elevati (garanzia di longevità), netta capacità di evoluzione nel tempo e approdo a bouquet da palati fini, amanti degli idrocarburi da Riesling e dei fiori d’acacia. Il Pasinot è la sottozona in cui tutto è iniziato: nel 1948, quando i viticoltori della vecchia guardia novellese hanno piantato questa vigna di 2000 metri, oggi rilanciata grazie a una selezione clonale dai tre vigneti storici del paese. E il suo vino ha profilo aromatico poliedrico, sfumature che passano dall’albicocca secca a note di pane sfornato precedute da un iniziale velo di idrocarburi che in bocca alimenta una beva fresca e compatta, dal succo armonioso e agrumato, che scorre su una griglia salina e chiude finemente amarognola.
(Antonio Paolini)
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