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LE VIE MIGLIORI PERCHÉ IL VINO ITALIANO CONTINUI A PRIMEGGIARE NEI MERCATI DOVE GIÀ È AI PRIMI POSTI, E COME FARLO DIVENTARE UN TOP PLAYER DOVE NON LO È: ECCO “STRATEGIE DI LEADERSHIP PER IL VINO ITALIANO”, DOMANI A ROMA BY GRANDI MARCHI E BOCCONI

Capire quali sono le vie migliori perché il vino italiano continui a primeggiare nei mercati dove già è ai primi posti, e quali le strade perché diventi un top player dove ancora non lo è: ecco il tema di “Strategie di leadership per il vino italiano”, di scena domani a Roma con l’Istituto Grandi Marchi (www.istitutograndimarchi.it), guidato da Piero Antinori, che riunisce 19 cantine leader del Belpaese enoico che, nel 2011 hanno avuto un fatturato complessivo di 500 milioni di euro, di cui il 60% all’export, e l’Osservatorio Vino di Sda Bocconi. A parlarne, tra gli altri, il presidente Piero Antinori, il professor Andrea Rea della Sda Bocconi, Felice Assenza, dirigente dell’Ufficio Rapporti Internazionali del Ministero delle Politiche Agricole, Concetta Lo Conte, titolare dell’Ufficio Monocratico Agea, che approfondirà il tema dell’Ocm vino, e diversi esponenti del Liquor Control Board dell’Ontario per un approfondimento del mercato del Canada.
E nel pomeriggio sarà di scena il workshop “Operatività dei programmi Ocm Vino”, con dirigenti ed esperi del Ministero delle Politiche Agricole e di Agea a disposizione delle aziende per dare risposte e suggerimenti pratici sulla misura per la promozione del vino italiano nei Paesi Terzi dell’Organizzazione Comune di Mercato che, come scritto da WineNews, per la campagna 2012/2013 mette a disposizione 82 milioni di euro complessivi per cofinanziare progetti di promozione.

Focus - Ecco chi sono i Grandi Marchi
L’Istituto Grandi Marchi, presieduto da Piero Antinori, è formato da 19 cantine leader dell’Italia del vino (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Cà del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi), ed ha registrato, nel 2011, un fatturato complessivo di 500 milioni di euro, di cui oltre il 60% realizzati all’estero.

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