Sono passati quasi quarant’anni, da quando Sergio e Franca Nerozzi decisero di acquistare una porzione di terra in quel di Sommacampagna, località ubicata sulla collina di San Pietro. Appezzamento il cui colpo d’occhio permetteva (e permette) di godere di un panorama certamente suggestivo, che muove fra pianura veronese e i colli circostanti il lago di Garda. La chiave di volta arriva però con il figlio Carlo, giovane architetto, che nel 1993 opera la svolta definitiva: declinando la proprietà in azienda vinicola e iniziando a lavorare con le uve più tipiche del comprensorio sopra quei terreni di origine morenica e dal sottosuolo argilloso, calcareo e minerale. Così promuovendo il verbo del Bardolino e del Custoza, con risultati qualitativi ormai costanti. Oggi la cantina, che deve il suo nome a un’antica chiesa della zona dedicata a San Pietro Martire, probabilmente edificata su insediamento romano, è un valore certo sotto tutti gli aspetti, non ultimo quello dell’ospitalità. Stringendo comunque il campo solo al vino, il 2016 del Sanpietro è davvero riuscitissimo: dopo circa sei mesi di affinamento in legno e altrettanti di vetro, si propone al naso con aromi variegati e cangianti, che si rincorrono fra agrumi e pesca, mela e spezie, pera e glicine. In bocca vive di grande progressione: sapida e morbida, fresca e succosa, fine e persistente. Un paradigma per la denominazione.
(Fabio Turchetti)
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