Il Domaine Leflaive, fondato da Joseph Leflaive nel 1920, conta attualmente su 22 ettari di vigneto, comprensivi di 10 ettari a Premier Cru (Puligny-Montrachet Les Pucelles, Puligny-Montrachet Les Folatières, Puligny-Montrachet Les Combettes, Puligny-Montrachet Le Clavoillon, Meursault sous le Dos d’Âne) e 5 a Grand Cru (Montrachet, Chevalier-Montrachet, Bâtard-Montrachet, Bienvenuer-Bâtard-Montrachet). Un’azienda che non ha bisogno di presentazioni ulteriori, rappresentando uno dei Domaine più famosi (con relativi prezzi delle proprie etichette ormai quasi del tutto fuori controllo) e uno dei punti di riferimento della Borgogna bianchista, grazie soprattutto ad Anne-Claude Leflaive, che l’ha guidata, con scelte pionieristiche come l’introduzione in azienda della filosofia produttiva biodinamica nel 1989, dalla metà degli anni Novanta sino alla sua morte (2015), producendo, a nostro parere, tra i migliori bianchi della Côte de Beaune, non sempre altrettanto scintillanti nelle declinazioni di chi ha proseguito il suo lavoro. La nostra bottiglia di Bàtard-Montrachet 2009, brilla davvero di luce propria e fa soltanto intuire la classe di questi vini. Le note di nocciola, di iodio e di frutta matura sono ben scandite, anche se non manca qualche esuberanza alcolica, che, tuttavia, ci può stare. In bocca, il vino ci pare dia il suo meglio, con uno sviluppo teso, salino e di matura espressività.
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