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LEGAMBIENTE E CITTA' DEL VINO: OGM NEL VINO? NO GRAZIE! ...

Ogm: Nel vino? No grazie! … “Non c’è bisogno di essere scienziati per sostenere l’inutilità di vini geneticamente modificati”. Non usano mezzi termini Legambiente e le Città del Vino per sostenere il disegno di legge “Modificazioni alla disciplina delle denominazioni d’origine dei vini” firmata dalla senatrice De Petris ed altri.

Il settore vinicolo è quello che ha guadagnato maggiormente dalla sua riconversione verso la qualità. Dopo il famoso e “istruttivo” scandalo del vino al metanolo, le aziende italiane hanno scelto la trasparenza e la qualità, così oggi il 20% circa della produzione di vino mondiale ed il 33% di quella comunitaria ha l'etichetta italiana. Il nostro Paese è il primo esportatore per quantità con circa 18 milioni di ettolitri l'anno.

“La direttiva europea 2002/11/CE – hanno dichiarato le due associazioni - prevedendo la possibilità di commercializzazione di lieviti ed enzimi Gm per accelerare i processi di produzione dei vini a denominazione d’origine, minaccia uno dei settori più floridi e distintivi del nostro Paese, una delle voci più importanti delle esportazioni agroalimentari italiane, a favore di una produzione di vini costruiti in laboratorio, privi di quel rapporto con il territorio che sta alla base non solo della loro qualità, ma anche della storia e cultura rurale che essi rappresentano, con pesanti ripercussioni su tutto il settore e con implicazioni non indifferenti sui consumatori”.

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