Librandi oggi conta su un’estensione complessiva a vigneto di 232 ettari coltivati a biologico e le bottiglie prodotte in media ogni anno sono 2.200.000. Numeri importanti che segnalano il peso di questa realtà, sottolineando un salto quantitativo per nulla disarmonico con la qualità delle etichette aziendali, saldamente fra le migliori e capaci di riempire di contenuti la millenaria storia enoica della Calabria. Già perché Librandi è senz’altro il marchio che ha maggiormente influito sulla crescita enoica di questo lembo estremo del sud Italia, riportandolo, per così dire, proprio ai fasti della sua storia antica. Un’operazione paziente e continua che comincia nel 1993, quando furono scelte le prime selezioni massali di Gaglioppo, messe a dimora nel 2000. Un lavoro lungo e difficile che ha dato i suoi primi frutti importanti nel 2016, insieme al consolidamento commerciale dell’azienda. Questo tanto per inquadrare il valore e l’impegno della cantina con sede a Cirò Marina, che, con la seconda generazione, Nicodemo Librandi e suo figlio Paolo, mantiene intatta la sua centralità e il suo ruolo di modello per molti produttori calabresi, in cerca di successo nell’affollato panorama del vino italiano. Il Rosato Terre Lontane 2019, da un blend di Gagliopppo e Cabernet Franc affinato per tre mesi in acciaio, profuma di lampone, ribes e timo. In bocca, i protagonisti assoluti sono freschezza e sapidità.
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