Il Brunello di Montalcino Riserva 2019 possiede profumi di prugne mature alternati a rimandi alla rosa appassita, con tocchi speziati e balsamici. Pieno, sapido e polposo il sorso, dalla fitta trama tannica e dal finale lungo e persistente, ancora sul frutto e con cenni di sottobosco. Una storia antica quella dei Lisini a Montalcino, che, dal punto di vista vitivinicolo, prende le sue mosse fondamentali con una donna: Elina Lisini, che dal 1962 fino al 2009 ha retto la gestione dell’azienda. Una donna tenace che fondò, nel 1967 insieme ad altri 24 produttori, il Consorzio del Brunello di Montalcino e ne fu Presidentessa per un certo periodo. Oggi, la cantina è guidata dai suoi nipoti, Carlo, Lorenzo e Ludovica, che continuano l’avventura enoica di questa realtà all’insegna della tradizione, per esempio non cedendo alle “lusinghe” del legno piccolo, ed utilizzando nei propri impianti solo cloni di Sangiovese da selezione massale, ricavati dallo storico patrimonio vitato aziendale. Quest’ultimo si estende per 29 ettari, nell’areale di Sesta, che collega Castelnuovo dell’Abate a Sant’Angelo in Colle, nel settore sud in uno dei luoghi più significativi della denominazione, e le bottiglie prodotte annualmente sono 80.000. I vini hanno una cifra stilistica classica e per certi aspetti inconfondibile nella loro espressività generosa, articolata e solenne, per nulla intimorita dal passare del tempo.
(are)
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