Saranno quelle poche bottiglie, quella finezza gentile del tannino, il Villero è il Barolo che sentono più famigliare a casa Fontana. Siamo su una collina di Castiglione Falletto che guarda Barolo, a oltre 350 metri sul livello del mare: dieci ettari a vigneto attorno alla cantina e mezzo ettaro a Bussia in Monforte d’Alba. Mamma Livia oggi sta passando il testimone ai figli Michele e Lorenzo. Agronomo, enologo e più riservato il primo; responsabile commerciale e più facile alla chiacchiera l’altro. La settima generazione di una famiglia di contadini e viticoltori che, in questo angolo di Langa, coltivano la terra da metà Ottocento. Entrato in azienda nel 2008, Michele rivoluziona un po’ la visione agronomica: grazie alla stretta collaborazione con Daniele Gilberti, consulente agronomo e suo braccio destro, inizia un percorso di studio su terreno e patrimonio biologico, raccogliendo e intrecciando dati. Ogni singola vigna diventa così una parcella da considerare a sé. Il Barolo che nasce nella mga Villero affina per 40 mesi in botte di rovere tradizionale. Il 2019 ha un bel colore rosso granato. Al naso note floreali, balsamiche e speziate, dalla violetta alla cannella. Ha una grande intensità ma il tannino fine e delicato lo rende adatto anche a piatti di pesce come il caciucco. Ha ancora lunga vita davanti, almeno 15 anni. È stato premiato con i Tre Bicchieri dalla Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso.
(Fiammetta Mussio)
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