Un libro di storia: in che altro modo si sarebbe potuto definire Livio Felluga (detto anche “Il Patriarca”), mancato alla veneranda età di 102 anni, di cui solo gli ultimissimi vissuti un po’ meno brillantemente? Di origine istriana, arrivato in Friuli negli anni Cinquanta, fu davvero il primo a intuire che su quelle colline batteva il cuore di una viticoltura moderna, di classe, con caratteri unici al mondo. Quelle stesse zone che lui avrebbe poi voluto rappresentare con la celebre cartina geografica che ha abbellito ogni qualvolta, ormai da decenni, tutte le sue etichette. Da molto tempo, in realtà, nonostante Livio si affacciasse regolarmente in vigna e in cantina, erano e sono i suoi quattro figli a tessere le fila aziendali, muovendo sui 155 ettari dislocati fra Colli Orientali, una piccola parte relativa al Collio e i vigneti della sottozona di Rosazzo, molto probabilmente il loro fiore all’occhiello: appezzamenti che vedono la presenza sia di viti vecchie sia di filari più giovani. L’Illivio, dedicato ovviamente al fondatore (a rigor di precisione, quando era ancora in vita), arriva in commercio dopo una decina di mesi d’affinamento in piccole botti: legni ben modulati rispetto al tessuto complessivo, percorso da tocchi di mela, susina gialla, pietra focaia e ricordi floreali. Di austerità non ingessata al palato, procede in bocca con bella classicità, morbido e ampio.
(Fabio Turchetti)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024