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Lutto nel mondo enoico, addio a Vittorio Contini Bonacossi, una vita dedicata al Carmignano nell’antica Tenuta di Capezzana, la cantina di famiglia in Toscana. Tra i vignaioli più legati alla sua terra, era presidente del Biodistretto del Montalbano

Italia
Vittorio Contini Bonacossi

Il mondo enoico italiano perde uno dei suoi protagonisti, uno dei vignaioli più legati alla sua terra: a soli sessantasei anni è scomparso Vittorio Contini Bonacossi, una vita per il Carmignano, di cui il padre Ugo, capostipite di famiglia, alla fine degli anni Sessanta del Novecento affrancandosi dal Chianti, era stato il “padre”, nell’antichissima e oggi pluricelebrata Tenuta di Capezzana in Toscana, la più blasonata della Denominazione acquistata negli anni Venti del secolo scorso.
Nel solco della tradizione, e di una storia legata all’ottenimento della Doc e poi della Docg del grande rosso toscano, Vittorio Contini Bonacossi ha sempre puntanto sull’innovazione.
Insieme a sorelle, fratelli e figli, coltivava in azienda Sangiovese, Cabernet e Canaiolo nei 90 ettari di vigneti, rispettando sempre la natura: Capezzana, nelle cui cantine si conserva ancora Carmignano del 1925 (una delle Denominazione più antiche di Toscana), è stata infatti una delle prime aziende del territorio a convertire la propria produzione in biologica e biodinamica. Negli ultimi anni era diventato presidente della neo-nata associazione del Biodistretto del Montalbano.

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