Massimo e Roberto Damonte, insieme ai figli Giacomo, Francesco, Pietro e Lucia, sono gli eredi dell’attività vinicola di famiglia iniziata negli anni Cinquanta del secolo scorso e che, a metà degli anni Settanta corso, ha assunto il nome di Malvirà, attualmente uno dei punti di riferimento del Roero enoico. Oggi gli ettari a vigneto sono 43 e sono coltivati a biologico, producendo complessivamente 250.000 bottiglie, distribuite su un articolato portafoglio etichette (21 referenze). L’azienda conta principalmente sulle vigne situate nel Comune di Canale, che annoverano alcuni dei Cru più importanti dell’areale roerino: da Montebeltramo a Renesio, da Saglietto a San Michele a Trinità, evidentemente, coltivati in prevalenza ad Arneis, Barbera e Nebbiolo. A questi si aggiungono le vigne di Boiolo e Serra Denari (per un’estensione complessiva di meno di un ettaro) poste nel Comune di La Morra - acquisite rispettivamente nel 2007 e nel 2018 - e da cui provengono le uve del vino oggetto del nostro assaggio. Il Barolo Boiolo 2019 possiede un bagaglio olfattivo che rimanda ai fiori e ai frutti di bosco, con tocchi di spezie, di liquirizia e di menta a completarne il quadro. In bocca il vino evidenzia un buon volume e una struttura articolata, dai tannini vivaci e ben integrati al frutto. Sorso succoso e di sapidità continua, che si congeda con un finale intenso, dai ritorni balsamici e fruttati.
(fp)
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