Urra di Mare ha cambiato casa: non più Sicilia Doc ma Menfi Doc. Per definire ancora meglio le origini di un vino che respira (e riconsegna) aria di mare, ma anche per ribadire la mappa di un lavoro iniziato tanto tempo fa. Mandrarossa nasce infatti nel 1999, dopo vent’anni di studio dei territori in seno alla Cantina Settesoli. Partendo innanzitutto da Menfi (dove nacque Settesoli nel 1958), per arrivare fino sull’Etna e a Pantelleria nel 2020. Una selezione rigidissima di vigneti - dove il celebre quartetto clima-suolo-vitigno-uomo suona nella più riuscita armonia - cui contribuiscono solo 175 soci su 2000 e 500 ettari su 5.700. A Menfi le vigne dedicate a Mandrarossa (identificate grazie a prove di elettroconduttività) vanno dai 440 metri di altezza in collina fino a toccare le spiagge del mare, attraversando una costellazione di Contrade e vitigni. Ne fa parte anche il Sauvignon Blanc di Urra di Mare, che infatti da quest’anno porta disegnato in etichetta anche l’accenno della costa menfitana. Fra le prime ad essere vendemmiate (la prima settimana di agosto), le uve di Sauvignon Blanc vengono sottoposte a crio-macerazione per 4-6 ore per poi fermentare e maturare in tini di acciaio. Pera, fiori di biancospino, santoreggia e bosso sono i profumi che anticipano il sorso della versione 2024: pieno e tondo, si diffonde marino e agrumato al palato, lasciando freschezza e persistenza al suo passaggio.
(ns)
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