Iniziarono a piantare Nebbiolo nel 2003. Ancora non si parlava della denominazione Terre Alfieri, ma le sorelle Emanuela, Antonella e Giovanna San Martino, affiancate dai loro enologi, intuirono le grandi potenzialità di queste colline nella coltivazione del vitigno. Oggi i Marchesi Alfieri hanno un ettaro coltivato a Nebbiolo a San Martino Alfieri, borgo dell’Astigiano che guarda già il Roero e le Langhe. Siamo a 250 metri sul livello del mare. Terra da Barbera, con cui sono coltivati gli altri venti ettari di vigna dell’azienda con un po’ di Grignolino e Pinot Nero. L’etichetta Costa Quaglia Terre Alfieri Docg Nebbiolo 2018 è la prima annata con la nuova Docg. «Costa perché è una dorsale che corre sul bricco e scende fino al fiume Tanaro, Quaglia è la frazione dove c’è il vigneto» spiega l’enologo Christian Carlevero. L’uva viene raccolta nella prima decade di ottobre: vendemmia a mano in cassetta, a cui segue una selezione su tavolo. Fermenta in vasche di acciaio, poi trascorre 18 mesi in tonneaux e un anno di bottiglia. Dal 2020 ci sarà anche una Riserva, che uscirà solo negli anni migliori dell’uva proveniente da una particella di vigneto nuovo nella parte più alta del paese. Profumo di frutti di bosco e violetta, spezie e una vaniglia lieve nel retrogusto che accompagna tannini dolci al palato. È un vino che accompagna bene tanti piatti autunnali, su tutti i porcini fritti.
(Fiammetta Musso)
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