Ottenuto dalle uve della Tenuta Monteloro, questo Pinot Bianco arriva dalle colline fiorentine di Fiesole, proponendosi come una centrata alternativa ai classici rosati o rossi freschi da Sangiovese e ricordando che in quello spicchio di vigneti molto vicini a Firenze, la produzione di vini bianchi ha avuto una storia non secondaria, benché dimenticata. La versione 2018, vinificata e lasciata a maturare esclusivamente in acciaio, è vino tanto scorrevole quanto gradevole, in grado di farsi apprezzare con immediatezza e semplicità. Giallo paglierino trasparente alla vista, con riflessi verdognoli, offre un naso dai delicati profumi di ananas, mandarino, mango e un tocco di fiori d’acacia. Il sorso è subito fresco e succoso, dallo sviluppo sapido e dal finale che ritorna su toni agrumati. Antinori, per storia e successo, ha bisogno di poche presentazioni e rappresenta senza dubbio il brand del vino toscano più noto al mondo, con una presenza in Regione a dir poco massiccia e senza pari: Tenuta Guado al Tasso a Bolgheri, Pian delle Vigne a Montalcino, La Braccesca a Montepulciano, Le Mortelle e Fattoria Aldobrandesca in Maremma, Rubbia al Colle a Suvereto, Tenuta Tignanello, Tenuta Badia a Passignano, San Sano e Capraia nel territorio del Chianti Classico e la Tenuta La Farneta nei colli senesi, per un totale di 2.350 ettari a vigneto e oltre 10.000.000 di bottiglie di produzione media.
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