Le verticali dei cru di Langa sono sempre molto didattiche, perché spiegano come un'uva - il Nebbiolo in tal caso - sia un ottimo recettore di clima, suolo, annata. Ovviamente è un privilegio che tocca solo alle grandi zone del vino e alle aziende che lì nascono. Un privilegio che ha sicuramente la Marchesi di Barolo della famiglia Abbona - oltre due secoli di storia - in particolare con il vigneto Sarmassa, dove si è iniziato a vinificare dagli anni '80 del secolo scorso. Siamo parlando di una vigna storica del comune di Barolo , esposta a sud-est, sul fianco di una collina calcareo-argillosa con una presenza notevole di scheletro. In un flight di annate - dalla più recente 2016, non ancora in commercio, fino all'82 - ci siamo soffermati sulla vendemmia 1990, ancora di un colore rosso rubino brillante, con un'austerità che sceglie i toni della cenere e del fumo. Una bocca che racconta di frutti rossi, fungo e corteccia. Una trama davvero elegante che non ha spigolature. Il legno - maturazione per un periodo di circa 2 anni, in parte in botti di rovere di Slavonia da 30 e 35 ettolitri e in parte in barrique di rovere francese con tostatura medio-forte - accompagna nel modo più intelligente possibile il vino. Non ha picchi di intesità, ma fluttua sull'armonia tra naso e bocca chiudendo su sentori balsamici. A conferma che l'annata '90 è davvero da incorniciare in Langa.
(Francesca Ciancio)
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