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MARKETING: NASCE A BERLINO IL 1 OTTOBRE LA PRIMA “AMBASCIATA” DEL GUSTO, FIRMATA SAGRANTINO. E’ IL PRIMO ESEMPIO IN ASSOLUTO DI “DELOCALIZZAZIONE” INTEGRATA DEL PUNTO VENDITA NEL “WINE & FOOD”

Italia
I sommelier del Sagrantino

Nasce a Berlino la prima “ambasciata” del gusto, firmata Sagrantino. Il debutto? Il 1 ottobre, nel cuore del Mitte, il quartiere più trendy di Berlino Est: il Sagrantino Wine Bar sarà così il primo esempio italiano in assoluto di “delocalizzazione” del punto vendita nel “wine & food” italiano e proporrà il rosso di Montefalco integrato a tutto il “sistema territoriale” del famoso terroir.

Il wine-bar sarà l’“ambasciatore” dell’Umbria in Germania e, oltre alla possibilità di acquistarvi direttamente le bottiglie cult di Sagrantino di Montefalco, proporrà un information point, con video e immagini del territorio, informazioni turistiche, prenotazione di pacchetti-viaggio ... Non mancheranno, inoltre, serate ed eventi di degustazione dei prodotti dell’agroalimentare dell’Umbria ed incontri con i più importanti vignaioli.

L’idea (che ha come sponsor principale la “Strada del Sagrantino”, che da anni mettere in campo importanti strategie e azioni di marketing enoturistico, e che, dal 23 al 26 settembre a Montefalco, organizza la “Settimana del Sagrantino”, evento che assegna la valutazione alla vendemmia 2001, che va in commercio quest’anno), semplice ma di grande impatto, è venuta ad un giovane ex manager Benetton, il romano Daniele Cecchetti, grande amante del rosso umbro, che non ha fatto altro che mettere in pratica le teorie dei guru del marketing internazionale, agendo su una delle principali leve del marketing mix, il “placement” (una delle famigerate 4 “p” assieme a prezzo, prodotto e promozione). Il ritorno economico e d’immagine potrebbe essere davvero cospicuo ed aprire la strada anche nel mondo del vino e dell’agroalimentare di qualità (e dei turismi collegati) alla moltiplicazione di iniziative analoghe, come è accaduto nel mondo della moda, quando Laura Biagiotti, agli inizi degli anni Novanta, aprì il suo negozio in Cina, dando così il via alla diffusione in tutto il mondo dei fashion-store made in Italy.

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