Ha i suoi prodromi nel 1964, con il trasferimento della famiglia Brunelli nel podere “Martoccia”, l’avventura enoica di questa piccola impresa vitivinicola a conduzione familiare, che ha la sua svolta decisiva nel 1995, quando Luca Brunelli (che intanto percorreva una brillante carriera nelle fila della Confederazione Italiana Agricoltori toscana) sfrutta le condizioni favorevoli dell’epoca (siamo nel momento appena precedente alla consacrazione del Brunello tra i “top wine”) ed acquisisce progressivamente 10 ettari destinati a vigneto (prevalentemente nel versante sud-ovest della denominazione, con qualche piccolo appezzamento che insiste sulla parte nord-est), a cui si aggiungono 4 ettari vitati nel territorio del Montecucco, nell’areale di Cinigiano. Oggi, la cantina, posta a due passi da Montalcino, produce 85.000 bottiglie proponendo vini ben eseguiti, solidi e intensi, dal carattere mediterraneo, assolutamente in linea con una non piccola rappresentanza a Montalcino di questa cifra stilistica, ma, probabilmente, ancora alla ricerca di una loro fisionomia definitiva più marcata. Il Brunello 2017 supera bene le criticità di un’annata complicata e propone profumi centrati a partire da un rigoglioso fruttato maturo a cui si accompagnano cenni speziati e affumicati. In bocca, il sorso è sapido e ben scandito da tannini robusti e dalla dolcezza del frutto, fino ad un finale pieno e coerente.
(fp)
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