Qualche anno fa Marina Cvetic Masciarelli, trova in cantina due tonneau, che erano stati acquistati da Gianni Masciarelli nella sua costante ricerca sui legni di affinamento. Con la vendemmia del 2010, decide di vinificare e lasciar affinare per 30 mesi un bianco in una di queste botti. Nasce così il Trebbiano d’Abruzzo Riserva “La Botte di Gianni” (a cui si affiancherà nell’altra botte un Montepulciano d’Abruzzo altrettanto invecchiato). La versione 2017 possiede aromi floreali e fruttati che si incrociano con richiami speziati e rimandi marini. In bocca, il vino possiede sapidità ben contrastata da una tendenziale morbidezza, fino ad un finale agrumato ed ammandorlato. Traino per tutto un territorio, il progetto enologico dell’azienda fondata nel 1981 da Gianni Masciarelli si snoda sulle quattro province abruzzesi, comprendendo le principali caratteristiche pedo-climatiche della Regione: dalle colline Teramane al clima continentale di Ofena, dai vigneti di Loreto Aprutino a quelli della Provincia di Chieti, dove si trova la cantina. Oggi a guidare con autorevolezza l’impresa c’è Marina Cvetic, insieme alla figlia Miriam Masciarelli, che ha mantenuto intatta la forza propulsiva di quell’operazione vitivinicola dal sapore pioneristico, con la forza di 300 ettari a vigneto, per una produzione media di 2.500.000 bottiglie all’anno, distribuita su un portafoglio etichette articolatissimo.
(fp)
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