Sono passati ormai quasi trent’anni, da quando due baldi giovanotti che rispondono ai nomi di Antonio Stelzer e Roberta Giuriali (oggi invero ancor più giovani di prima, sia nello spirito sia nell’intraprendenza) decisero che il vino sarebbe divenuto, oltre che la loro condivisa passione, la loro principale attività. Tirate poi razionalmente le somme, al di là di qualsivoglia pur motivatissimo entusiasmo, c’è voluto davvero poco a capire che in quel determinato contesto la dedizione all’arte spumantistica avrebbe avuto posto d’onore, una volta approcciatisi professionalmente alla materia enoica. Trattasi infatti, nel loro caso, di un unico vigneto esposto al sole e allocato sulle colline del borgo di Martignano, alle porte di Trento: dove i tre vitigni che simboleggiano il metodo classico acquisiscono maturazioni e caratteristiche con pochi eguali, anche per via degli ulteriori elementi di complessità forniti da suoli calcarei e di roccia rossa. Il tempo passa: e oggi, a far compagnia ai Nostri (insieme ad altri storici collaboratori), anche le figlie Alessandra e Maddalena, inserite appieno in una dinamica foriera di spumanti di classe adamantina. Questo Madame Martis, poi, è un monumento alle bollicine: un perlage finissimo, infatti, prelude a riconoscimenti di pesca, agrumi, spezie e dolci da forno, per un sorso sapido, ampio, avvolgente, profondo e persistente. Perfetto.
(Fabio Turchetti)
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