In principio fu la Tenuta dell’Ornellaia a produrre il Masseto. E sappiamo tutti cosa è successo. Oggi Masseto è una tenuta a sé stante e un progetto autonomo. Il luogo che lo simboleggia è minimale quanto raffinato, un opificio dove niente è lasciato al caso e dove predomina il cemento e il rovere. La cantina è posta al centro dei 13 ettari di vigneto (per 33.000 bottiglie complessive) da cui storicamente nasce questo sontuoso Merlot in purezza, capace di contenere la storia della Tenuta dell’Ornellaia e di amplificarla con il suo inconfondibile carattere. Con accenti lievemente diversi, evidentemente: per esempio, l’uso del legno è quasi prevalentemente nuovo (comunque sempre soltanto piccolo) e la vinificazione viene effettuata soltanto in cemento. Ma non solo. Ad affiancare il “grand vin” è arrivato anche il “second vin” di casa, il Massetino (prima annata prodotta la 2017), ottenuto non dai vigneti più giovani, come spesso accade in questo tipo di vini, ma dalle uve che al tavolo di cernita non sono state ritenute all’altezza per la produzione del fratello maggiore. La versione 2018, vinificata in cemento per poi fare la malolattica in barrique (per il 50% nuove) e sostare dopo l’assemblaggio altri 3 mesi in legno, profuma di ciliegia matura spezie e tocchi balsamici e tostati. In bocca, il sorso è cremoso, la trama tannica compatta e il finale ampio, intenso, fruttato e affumicato.
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