Il Barolo Conca per Mauro Molino rappresenta il sogno che si realizza. Diplomatosi nel 1973 alla Scuola Enologica di Alba, decide di seguire la sua passione: fare l’enologo di professione. Trova la prima opportunità lavorativa in un gruppo vinicolo in Emilia Romagna, dove si trasferisce per cinque anni. Alla morte del padre eredita quel pezzo di terra vitato che gli permette di rientrare e coronare il suo desiderio più recondito: fare vino nelle sue Langhe. Il Vigna Conca è proprio il primo vino che produce dalle vigne ereditate, dopo averle ristrutturate e dopo aver costruito la cantina all’Annunziata di La Morra. È il 1982 e da lì in poi sarà una storia vitivinicola ancora giovane ma fortemente cercata, dedicata ad esprimere in modo schietto non solo i cru di La Morra (al Conca si aggiungeranno il Gallinotto, dalla menzione geografica aggiuntiva di Berri, La Serra e il Bricco Luciani dall’Annunziata), ma anche il Nebbiolo in generale, la Barbera, il Dolcetto e infine anche lo Chardonnay e l’Arneis. Il Conca resta però il fiore all’occhiello dell’azienda, figlio di 0,38 ettari di filari all’interno di un vocato anfiteatro esposto a sud-est a circa 250 metri di altezza. La versione 2019 sviluppa note di rosellina e fragole di bosco, chinotto e noce moscata; il calore si diffonde già al naso, ma in bocca trova una vivace graziosità nell’aderenza sapida, che torna sulle note agrumate e floreali nel finale.
(ns)
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