Sara e Paolo, torinesi d’origine, vivevano e lavoravano a Parigi. Si occupavano di arte e di cinema. Nel 2016 la svolta, quando trovano una vigna a Vignale Monferrato di cui s’innamorano. O meglio: la vigna trova loro proprio in un momento in cui vogliono cambiare vita, fare una scelta di natura e libertà. Oggi l’azienda Monfrà è la loro casa. I vigneti che li circondano, il loro microcosmo ricco di orchidee selvatiche e animali. Da subito hanno scelto di coltivare in biologico. Paolo ha imparato in Champagne a lavorare le vigne con i cavalli. Pochi lavori, quelli essenziali. Tutte le uve vengono vinificate in anfora, anche il Grignolino che ci resta per più di anno. L’annata 2022 di Panikos è da collezione: 660 bottiglie numerate. «Il Grignolino era il vino dei nostri ricordi da bambini, il vino dei nonni» raccontano. «Alla nostra prima vendemmia abbiamo portato l’uva alla pesa e per terra, sotto la macchinetta, abbiamo trovato il tarocco dell’Eremita. Da lì abbiamo fatto una ricerca sui tarocchi e abbiamo scoperto che a volte l’eremita è accompagnato da un cane e a volte da una capra. Chi meglio del Dio Pan può esprimere il temperamento esuberante e selvaggio del Grignolino?». Ha un bel colore rosso con sfumature aranciate, un profumo speziato e di frutti rossi, il tannino moderato da una lunga permanenza in anfora. Da abbinare a formaggi di capra o verdure, ma anche a piatti di pesce in guazzetto.
(Fiammetta Mussio)
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