Cantina di lungo corso nel panorama enoico veronese, sorta nei primi del Novecento per mano di Carlo Cottini, trova la sua svolta vitivinicola negli anni ’50, sempre del secolo scorso, quando Raffaello ne prende in mano le redini. Ancora oggi è questa famiglia a portare avanti il progetto originario, che si è espanso nel tempo con diverse acquisizioni di vigneti e che comprende la cantina di Caprino Veronese, quella di San Pietro in Cariano e il fruttaio di Tregnago. Alla guida odierna dell'impresa c'è Diego Cottini, protagonista del decollo di questa realtà, avvenuto a partire dal 2000. Oggi gli ettari vitati sono 167 e la produzione offre numeri importanti: 6.000.000 di bottiglie all'anno. Accanto ad una produzione anche di etichette di libera interpretazione, ci sono, naturalmente, i vini della tradizione enoica locale, interpretati con sobrietà e coerenza. Ottenuto dai vigneti di proprietà aziendale della Tenuta di Caprino Veronese, ad un’altitudine compresa tra i 250 e i 400 metri sul livello del mare, allevati a biologico, il Pinot Grigio Wohlgemuth 2019 è fermentato parte in barrique e parte in acciaio, per poi rimanere sulle fecce fini per 6 mesi. Al naso, emergono profumi di frutta gialla matura, a cui si sostituiscono note più dolci, di vaniglia e di zucchero filato. In bocca, il vino possiede una progressione fragrante e ricca, con un finale ampio dagli aromi di mandorla fresca.
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