L’azienda della famiglia Cottini, Diego, sua moglie Annalberta e i figli Michele e Mattia - 140 ettari a vigneto per una produzione di 1.000.000 di bottiglie - ha saputo trasformarsi da piccola enclave familiare a moderna azienda vitivinicola, dividendo la sua produzione tra i classici rossi della Valpolicella e i bianchi di Lugana, ovvero le denominazioni più importanti dello scenario del veronese enoico. Si tratta di una realtà produttiva dalle solide radici in questi areali, che ha trovato la sua svolta tutta all’insegna della vitivinicoltura negli anni Cinquanta del secolo scorso, grazie a Raffaello Cottini. Ma, per venire alle vicende aziendali più recenti, è stato certamente Diego Cottini ad imprimere l’accelerazione decisiva alla proprietà di famiglia, consolidandone l’attuale assetto, che ruota attorno alla cantina di Caprino Veronese, quella di San Pietro in Cariano e al fruttaio di Tregnago. I vini si contraddistinguono per una cifra stilistica moderna, tendenzialmente sobria e declinata su un portafoglio etichette ben eseguite, che non disdegnano anche qualche digressione su vini di libera interpretazione, ottenuti da vitigni internazionali. L’Amarone 2018 profuma classicamente di ciliegia in confettura e sotto spirito, arancia candita, spezie e tocchi di tabacco. In bocca, il sorso è dolce e voluttuoso, dallo sviluppo solido e continuo e dal finale pepato su ritorni fruttati.
(fp)
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