Il sogno – inconfessato – di molti enotecari è di diventare produttori, di poter mettere sugli scaffali bottiglie che corrispondano direttamente non solo al loro gusti ma che incarnano una specie di ideale, espressioni che, avessero vigna e cantina, vorrebbero presentare come simboli di un territorio. Gianluca Mirizzi però è uno dei pochi che è riuscito – e non su scale piccola – a realizzare questo sogno: l’azienda familiare che produce vino in quel di Jesi, da lui guidata da due decenni, coltiva una cinquantina di ettari e offre una gamma importante dei vini anconetani, in primis logicamente Rosso Piceno e Verdicchio dei Castelli di Jesi. Non sono molte le cantine che riescono a raggiungere risultati molto soddisfacenti con le due varietà ma con l’aiuto fattivo di Lorenzo Landi, che aggiungere alla bravura un'ampia esperienza con entrambi i vitigni, le selezioni spiccano fra le proposte della zona. Un ritorno alle origini in un certo senso, la proprietà era del nonno, la famiglia si è trasferita poi a Roma per aprire un’enoteca in zona Cinecittà, ma nel 1997 arrivò la decisione da parte di Gianluca di ritornare alle radici e diventare vignaiolo. I vigneti infatti sono molto curati, potati - a differenza di tanti altri più espansivi - a Guyot, si aspetta pazientemente la piena maturità prima di vendemmia e l’esperienza del titolare, ormai sulla breccia sin dal 1997, fa il resto.
(Daniel Thomases)
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