Monteverro, nata nel 2003, appartiene a Georg Weber, tedesco di Monaco di Baviera, che qui ha creato una sorta di oasi della qualità assoluta. Il nome dell’azienda è preso da quello che in Maremma è tradizionalmente attribuito al re degli animali di questo territorio: il cinghiale, “verro”, ossia cinghiale maschio. La Tenuta conta su 30 ettari vitati, per un produzione complessiva di 120.000 bottiglie. Si tratta di un progetto estremo a partire dai vigneti (settemila piante ad ettaro), coltivati a Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah, Grenache, Petit Verdot e Sangiovese, mentre tra i vitigni a bacca bianca troviamo Chardonnay e Vermentino. La vigna è supervisionata da Michel Duclos, esperto di potatura, e Lydia e Claude Bourguignon, nomi di riferimento nel mondo dell’agricoltura consapevole. In cantina, l’enologo francese Matthieu Taunay, Jean Hoefliger, svizzero ma anima della californiana Alpha Omega, ed infine Michel Rolland, che non ha bisogno di presentazioni. L’”entry level” rosso dell’azienda di Capalbio è il Verruzzo, assemblaggio di Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc, affinato in legno di secondo passaggio per 12 mesi. La versione 2016 propone aromi di ciliegia e melograno con note di spezie in sottofondo. La bocca attacca morbida e rotonda per svilupparsi con buona energia e terminando con un finale ancora su toni fruttati e leggeri ricordi mentolati.
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