È decisamente un piccolo capolavoro dell’enologia campana, un vino che ha fatto la storia della Regione e ha acceso i riflettori su queste terre ricche di una antica trazione produttiva. Ma il Montevetrano, il nome del vino è anche quello della cantina dove nasce, è anche il simbolo di un mondo enoico, forse, irripetibile nell’attualità della frenetica vitivinicoltura italiana. Silvia Imparato comincia quasi per gioco e sospinta dalla pura passione la sua attività vitivinicola, partendo, nel 1983, da un gruppo di amici tra i quali Riccardo Cotarella. Sei anni dopo le prime bottiglie sperimentali di un Cabernet Sauvignon e Aglianico, che diventa il Montevetrano vero e proprio con l’annata 1991, arrivando però sugli scaffali per la prima volta con l’annata 1993. Da allora, ottenuto nelle colline salernitane di San Cipriano Picentino, comincia una trionfale cavalcata che lo porta tra i vini più iconici del Bel Paese. Oggi, Montevetrano, 5 ettari a vigneto per una produzione di 60.000 bottiglie, produce anche Core Rosso e Core Bianco, ma, naturalmente, il protagonista resta sempre lui. La versione 2009 possiede aromi di frutti rossi freschi, macchia mediterranea, spezie dolci, tabacco e agrumi scuri. Elegante e dinamico al palato si allunga bene spinto da acidità e tannini ben fusi ad un frutto integro e goloso. Nel lungo finale insieme a cenni balsamici fa capolino una fragrante nota pepata.
(are)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024