Tranquilli, non è detto che dobbiate per forza di cose arrivarci in bicicletta. Qualunque mezzo risulterà adattissimo allo scopo, per muovere verso l’azienda alla quale il fiore all’occhiello del ciclismo italiano, il recordman dell’ora Francesco Moser, ha inteso dedicare il suo tempo una volta lasciato il mondo agonistico. In realtà la viticoltura è entrata nella vita del campione sin dal 1979, quando lui e il fratello Diego decisero di dare lustro agli appezzamenti di famiglia posseduti in Val di Cembra, a corollario dell’impegno già intrapreso con l’agriturismo di proprietà. L’attuale sede aziendale, però, sarebbe arrivata solo nel 1987, quando il Nostro ufficializzerà l’addio al ciclismo acquistando al contempo un maso nei pressi di Trento, che porterà poi all’ampliamento della superficie vitata e all’edificazione di una cantina più grande nella tenuta di Villa Warth, precedentemente podere vescovile. Con il nuovo millennio, poi, arriveranno gli eredi di Francesco e Diego a dare mano ulteriore: Francesca, Carlo, Ignazio e Matteo, quest’ultimo enologo. Questo Brut Nature, nuovo pargolo entrato a far parte della gamma spumantistica dei Moser, è stato sboccato alla fine del 2017 dopo cinque anni di sosta sui lieviti: uno Chardonnay in purezza, dal perlage finissimo e persistente, olfattivamente variegato e mosso al palato da ricordi minerali e agrumati, di grande freschezza.
(Fabio Turchetti)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024