Lo Sfurzat Cinque Stelle, Nebbiolo in purezza (Chiavennasca, come viene detto in Valtellina) affinato in barrique per 16 mesi è storicamente un bell’esempio esempio di equilibrio tra potenza ed eleganza. La versione 2018 profuma di radici e liquirizia, prugna secca con un tocco mentolato e di erbe di montagna a definirne il bagaglio aromatico articolato. In bocca, il sorso è reattivo, dallo sviluppo solido e definito, fatto di chiaro-scuri, che terminano in un finale balsamico. Fondata da Nino Negri intorno alla fine dell’Ottocento e oggi di proprietà del Gruppo Italiano Vini, l’azienda con sede a Chiuro, in Provincia di Sondrio, ha contribuito non poco alla fama internazionale dei vini della Valtellina. Sono 160 gli ettari di proprietà, che si trovano praticamente in tutte le migliori sottozone di un territorio eterogeneo come quello valtellinese e 700.000 le bottiglie prodotte, per una gamma di etichette piuttosto composita e articolata. La Valtellina è una gola stretta e profonda circondata da catene montuose. Sembra incredibile che proprio qui, con i terrazzamenti in perenne lotta per strappare terra coltivabile alla montagna, possa nascere uno dei vini rossi più originali d’Italia. Merito della natura e dell’ingegno umano, capace di creare una viticoltura, cosiddetta eroica, in zone così complicate e merito anche di un’azienda del firmamento Gruppo Italiano Vini, forse la più brillante.
(fp)
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