Dal 1981, la famiglia Canali-Femfert, galleristi tra Germania e Italia, si ripropone di esaltare il vino anche attraverso il suo incontro con l’arte: per ogni annata, un artista infatti viene invitato a creare due opere, una per la carta seta e una per l’etichetta di punta aziendale. Il “vestito” del Chianti Classico Vigna Doghessa 2019, siamo all’edizione n. 39, è firmato da Fabrizio Plessi, artista contemporaneo a tutto tondo, e va ad arricchire una collezione già molto ricca, che ha coinvolto nomi come Emilio Tadini, Valerio Adami, Friedensreich Hundertwasser, Eduardo Arroyo, Mimmo Paladino, Yoko Ono, Tomi Ungerer, Pierre Alechinsky, Dario Fo, Otto Götz e Hsiao Chin, Mikis Theodorakis, Johannes Heisig e molti altri. Oggi, la cantina di Castellina in Chianti conta su 38 ettari a vigneto in biologico (più altri 37 in Maremma), per una produzione di 120.000 bottiglie, all’insegna di uno stile definito e ben leggibile, dal tratto moderno ed efficace, in cui il Sangiovese incontra alcune varietà internazionali, affinandosi in legno piccolo. Il Chianti Classico Vigna Doghessa 2019 è rosso dai toni aromatici di ciliegia, bacche di bosco, agrumi e fiori appassiti, rifiniti da richiami fumé e tocchi speziati e di grafite. Teso e solido il sorso, segnato da tannini fitti ed articolati che tratteggiano una struttura avvolgente e continua dalla chiusura ancora contraddistinta da un frutto fragrante.
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