Occuparsi di comunicazione e marketing, stufarsi e “riconvertirsi” alla passione di sempre (il vino), studiando enologia e viticoltura e scegliendo di affidarsi ad alcune figure simbolo del vino naturale francese: un graduale percorso che porta, infine, dritto dritto a vinificare il proprio vino. È questa, in soldoni, la piccola storia di Noëlla Morantin, una giovane donna graziosa ed oggi vignaiola impegnata, che ha scelto di seguire il cuore; cuore che mette nel suo vino, come in vigna, finanche sull’etichetta delle sue bottiglie (accompagnato da tulipani, che una volta adornavano copiosi le terre della zona). Libertà è la parola chiave, la stessa che l’ha spinta a scegliere di non entrare nelle denominazioni ma ti produrre Vin de France, per poter assecondare con piena autonomia in cantina ciò che la sua proprietà a conduzione biodinamica le offre ogni anno: 6 ettari di vigneti nel Touraine (valle della Loira), argillosi su roccia calcarea, dove crescono piante di Sauvignon Blanc, Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Côt (Malbec), che danno vini da lieviti indigeni, lunghe fermentazioni e con pochi solfiti aggiunti. Risultato? Sublime. Le Pichiaux 2015 è una croccante macedonia di pesca, zagara e lavanda, talmente minerale da fissare in bocca un’arancia intera, buccia compresa. Il sorso finisce in freschezza, lasciando il respiro e il sapore a lungo profumati di quell’agrume solare. Come bere l'estate.
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