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NON SOLO I NUMERI DELL’EXPORT, ANCHE I DATI SULLA FORMAZIONE, FONDAMENTALE PER IL SUCCESSO DEL VINO ITALIANO, INCORONANO LA CINA: IN ASIA GLI ISCRITTI AI CORSI DELLA BRITANNICA “WINE & SPIRIT EDUCATION TRUST” SUPERANO QUELLI DI USA E GRAN BRETAGNA

Se non bastassero i numeri sull’aumento delle vendite a descrivere la crescita esponenziale del mercato cinese nel panorama enoico mondiale, c’è un altro dato indicativo, che riguarda la formazione, uno degli aspetti più importanti per i neofiti asiatici, anche per il vino italiano. Per la britannica “Wine & Spirit Education Trust” (www.wsetglobal.com), che nel corso degli anni ha formato migliaia di appassionati alle gioie di Bacco e dei distillati nei quattro angoli del mondo, il mercato di riferimento non è più quello di casa: “da Natale - spiega a “The Drinks Business” l’amministratore delegato dell’istituto, Ian Harris - i candidati al prossimo anno accademico di Cina, Hong Kong, Taiwan e Macao (la cosiddetta “Greater China”) saranno più numerosi degli inglesi”. E la Cina, se si prendono in considerazione i singoli Stati, ha superato in un solo anno Usa ed Hong Kong, raggiungendo il secondo posto dietro la Gran Bretagna.
Per farsi un’idea, in Estremo Oriente gli iscritti alle scuole di formazione della “Wine & Spirit Education Trust” per il 2013 sono 15.000 e, se nel 2002 il 65% dei candidati veniva dalla Gran Bretagna, oggi, al contrario, il 75% arriva da Asia, Australia e Stati Uniti. Segno evidente dell’internazionalizzazione che la cultura del vino sta vivendo: “la gente che si avvicina al mondo del vino in Cina ha sete di conoscenza, si avvicina ai nostri corsi - continua Ian Harris - di sua spontanea volontà, consapevole che incrementando le proprie conoscenze attraverso la formazione può migliorare la propria condizione lavorativa”.
Certo, non è tutto semplice come può sembrare: i corsi base sono stati semplificati per andare incontro alle esigenze di un pubblico del tutto scevro di una qualsiasi “infarinatura” sull’argomento, e molti termini non sono neanche stati tradotti, semplicemente perché non esiste un equivalente in cinese, eppure, i numeri lasciano ben sperare non solo per il sempre più solido mercato di Shangai, ma anche per un’espansione verso il Giappone e l’India, “un Paese che tendenzialmente vive le stesse dinamiche della Cina, solo con un certo ritardo, per questo non ho dubbi - conclude l’amministratore delegato del “Wine & Spirit Education Trust” - sulla crescita del mercato di Nuova Delhi, bisogna capire solo quando avverrà ...”.

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