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NON SOLO “STAR SYSTEM”, ORA FARE VINO È ROBA DA NOBEL. TRA I FILARI, OLTRE A CANTANTI ED ATTORI, C’È ANCHE L’ASTROFISICO AMERICANO BRIAN SCHMIDT, PREMIATO NEL 2011 PER IL SUO STUDIO SULL’ESPANSIONE DELL’UNIVERSO

Italia
L’astrofisico americano Brian Schmidt con il suo Maipenrai

Il vino è uno status symbol, e ormai i big dello spettacolo non si si limitano a berlo, ma preferiscono produrlo. Ma tra i filari, oltre a cantanti ed attori, c’è anche un premio Nobel, l’astrofisico americano Brian Schmidt, premiato nel 2011 per il suo studio sull’espansione dell’universo. Un lavoro che ha richiesto anni, proprio come riuscire a fare un buon vino, perché, come ricorda lo scienziato dalla sua azienda australiana, “Maipenrai” (in thai “mai preoccuparsi”), “la prima annata di Pinot, la 2003, era terrificante, adesso, invece, sono soddisfatto, e sul mercato essere un premio Nobel aiuta ...”.
Un Nobel che non nasconde di provare un certo fascino per la viticultura biodinamica, “ma io mi limito a seguire i cicli lunari, come facevano i nostri nonni ed i nostri padri, senza quell’approccio un po’ eccessivo di chi fa del biodinamico una religione”. Per chi fosse curioso di scoprire com’è il vino di un Nobel, principalmente pinot nero, può visitare il sito www.maipenrai.com.au.

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