Il 2019 è l’anno di una nuova doc per il Piemonte: il Monferrato Nebbiolo. Il primo che assaggio è quello che Alessandro Uslenghi produce a Vignale Monferrato (Alessandria). La Nuova Cappelletta è un’azienda biodinamica, Demeter certificata. Fu mamma Adele, una Donna del Vino della prima ora a crederci negli Anni 80. Una pioniera. Per capire come Alessandro cura i suoi vini, basta vedere il suo allevamento di animali: cinquanta mucche, vitelli e tori che pascolano felici tutto l’anno, allo stato brado, su 50 ettari di terreni. Il primo vigneto di Nebbiolo lo impiantò nel 2004 in una delle colline meglio esposte; un altro entrerà in produzione quest’anno. «Dove ci sono le vigne, c’è stato per vent’anni un pascolo: è un terreno che vivo» spiega il vignaiolo. Terre sabbiose, da Grignolino, dove il Nebbiolo cresce bene e protegge le altre vigne dalla Flavescenza Dorata, malattia che qui picchia duro sui vitigni autoctoni. Questo Nebbiolo è una versione nuova, senza solfiti aggiunti, ma c’è anche un «classico» che viene vinificato dal 2006 e fa un passaggio in botte grande di rovere francese. Il 2019 è ancora un giovincello: ha note vivaci di fiori, frutta rossa e spezie. Un bel tannino che avvolge e chiede di pazientare ancora qualche anno. Ma per valorizzare questa sua vitalità, Donna Adele lo abbinerebbe di certo con una pizza condita con robiola di Roccaverano Dop, un filo di olio di nocciola e scaglie di tartufo bianco o, in primavera, nero.
(Fiammetta Mussio)
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