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Ocm promozione, la Commissione Ue risponde alla Spagna: no a finanziamenti allo stesso soggetto, sullo stesso mercato e per lo stesso tipo di operazione dopo 5 anni. E quello che era interpretato come criterio di priorità, ora, diventa “divieto”

Oltre al caos italiano, sul fronte Ocm Promozione, da Bruxelles arriva un’altra comunicazione, che, mentre il decreto Ocm 2018-2019 è allo studio (e qualcuno lo attende entro Vinitaly 2018, dal 15 al 18 aprile, a Verona, ndr), potrebbe complicare le cose. Perchè la direzione agricoltura della Commissione Ue, a precisa domanda della Spagna sulla durata massima delle azioni di promozione in vista dell’applicazione del Programma Nazionale di Sostegno al Vino 2019-2023, ha risposto chiaramente che non solo la durata di un’azione massima è di tre anni, prorogabile fino ad altri due, ma anche che, come spiegato nelle linee guida pubblicate nel 2016, un soggetto che ha beneficiato di fondi per questo arco temporale, non può ripresentare domanda di contributo per lo stesso mercato e per lo stesso tipo di azione.
Tradotto in parole povere, se un soggetto ha ottenuto un finanziamento per partecipare ad una fiera in Paese terzo per 5 anni, non potrà ripresentare domanda per lo stesso tipo di azione di promozione nello stesso luogo. E quindi non dare alle azioni di promozione, cofinanziate con fondi pubblici, quella continuità che, secondo molti osservatori, è fondamentale perchè siano davvero efficaci.
Un aspetto, peraltro, non nuovo in assoluto, ma che se fino ad oggi è stato interpretato come criterio di priorità, diventa criterio di esclusione. E le implicazioni pratiche, se la diplomazia vinicola, in tempi rapidi, non riuscirà a mettere una toppa e ad ammorbidire la visione della Commissione, per le cantine italiane e per i raggruppamenti di imprese più importanti, potrebbero essere importanti, poiché come logico, molte realtà, negli ultimi anni, hanno concentrato gli sforzi soprattutto in Usa, mercato straniero in assoluto più importante per l’Italia del vino, e in Cina, dove si lavora per crescere in maniera più decisa. In un quadro in cui, peraltro, gli altri mercati più importanti del Belpaese sono in area Ue, come la Germania e, almeno fino al completamento della Brexit, il Regno Unito, e quindi esclusi a prescindere dalla misura promozione.

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