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OCM VINO - IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE LUCA ZAIA: “DA OGGI IN VIGORE. ABBIAMO LIMITATO LE CRITICITA’”

“Come è noto la nuova Ocm Vino è una riforma che non abbiamo condiviso, ma ereditato. Il nostro lavoro a Bruxelles ha tuttavia consentito di porre rimedio ad alcune criticità, infatti, molte nostre richieste sono state riprese nel citato regolamento applicativo 607/2009”: Così il Ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, commenta l’entrata in vigore della nuova Ocm Vino.

“In particolare il nostro lavoro è servito a sventare il tentativo di legalizzare la produzione dei “vini rosati” mediante il taglio tra vini bianchi e rossi, contro la consolidata tradizione del nostro Paese, in base alla quale i vini rosati nascono da uve rosse, con una particolare tecnica di elaborazione. Si tratta di una disciplina rientrante nell’ambito del parallelo regolamento sulle pratiche enologiche (n. 606/2009), che comunque è strettamente connessa alla regolamentazione delle Dop e Igp”.

Con la pubblicazione in data 24 luglio 2009 del Regolamento n. 607/2009, applicativo del Regolamento CE n. 479/2008, per le Dop, le Igp, le menzioni tradizionali e l’etichettatura e la presentazione di qualche prodotto vitivinicolo, da oggi 1 agosto 2009, con l’inizio della nuova campagna vendemmiale, entra in applicazione la nuova Ocm vino per l’importante settore dei vini Dop (corrispondenti alle nostre Docg e Doc) e Igp (corrispondenti alle nostre Igt).

La nova Ocm, sostanzialmente non stravolge il sistema italiano delle Docg, Doc e Igt, ma comunque introduce a partire da domani le seguenti innovazioni sostanziali:

- la procedura di riconoscimento delle Dop e Igp, che si concluderà con l’iscrizione nel registro Comunitario delle Dop e Igp dei vini, avverrà mediante una preliminare procedura nazionale ed una successiva procedura Comunitaria. Comunque, in via transitoria, esclusivamente per le domande pervenute entro il 1 agosto 2009, si potrà continuare con la preesistente procedura nazionale, fino al 31 dicembre 2011 (in questo senso, il Comitato Nazionale Vini Do e Ig sarà chiamato ad evadere una consistente mole di lavoro);

- il sistema dei controlli di filiera, che sarà previsto anche per i vini Igt e che dovrà essere effettuato da un Organismo terzo. Questo sistema garantirà una maggiore tutela del consumatore e salvaguarderà gli interessi dei produttori che vedranno sicuramente rafforzata la reputazione dei loro prodotti;

- la delimitazione della zona di vinificazione anche per i vini Igt.

Il Ministero è comunque pronto per dare il via alla nuova Ocm, in quanto, grazie alla collaborazione delle Regioni e all’apporto della filiera, ha predisposto gli opportuni strumenti tecnico-normativi per far fronte alle nuove esigenze ed è pronto ad assicurare la necessaria collaborazione ed assistenza al fine di implementare il nuovo sistema.

In questo senso è stato già adottato, previo parere del Comitato Vini Do, in data 24 luglio 2009 (lo stesso giorno della pubblicazione del regolamento applicativo 607/2009) il decreto per inserire in tutti i disciplinari di produzione Igt la delimitazione della zona di vinificazione e le deroghe consentite dallo stesso regolamento.

Sono, invece, necessariamente (in considerazione della data di pubblicazione del citato regolamento) ancora in fase di adozione due decreti, a firma del Ministro, relativi alla procedura nazionale per il riconoscimento delle Dop e Igp ed il decreto sull’etichettatura. Comunque le disposizioni transitorie previste dall’Ocm consentono di superare gli effetti del ritardo nella pubblicazione.

Un provvedimento importante, diramato l’altro ieri 30 luglio 2009, è la lettera circolare, a firma del Capo Dipartimento delle Politiche di Sviluppo Eonomico e rurale, indirizzata alle Regioni ed alla filiera, relativa alle liste dei vitigni da escludere per i cosiddetti “vini varietali” senza Dop e Igp. Con queste liste, differenziate tra vini spumanti e altri vini (tranquilli, frizzanti …), l’uso in questione è stato circoscritto ad un numero limitato di vitigni (per i tranquilli solo gli internazionali Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Cabernet, Chardonnay, Merlot, Sauvignon, Syrah). Ciò al fine di non banalizzare l’uso dei vitigni autoctoni, connaturati a specifiche denominazioni di origine e indicazioni geografiche, per i vini generici.

In sintesi le regole introdotte dalla nuova Ocm garantiscono la protezione dei nostri vini Doc, Docg e Igt, che transitano automaticamente nel nuovo registro comunitario delle Dop e delle Igp a partire da domani.

Sarà inoltre rafforzata la protezione comunitaria ed internazionale delle nostre denominazioni, anche quelle come “Brunello di Montalcino” e “Morellino di Scansano”, la cui denominazione è composta, oltre che dall’elemento geografico, anche da una menzione tradizionale. Queste menzioni saranno protette a tutti gli effetti in qualità di denominazioni d’origine anche se utilizzate separatamente (“Brunello”, “Morellino” ...). Il sistema di protezione delle menzioni tradizionali è stato rafforzato prevedendo una procedura comunitaria di riconoscimento e sono state riprese tutte quelle comprese nell’allegato III del Regolamento Ce n. 753/2002.

Il nuovo sistema di classificazione, di protezione, di etichettatura e di controllo dovrà garantire una maggior tutela del consumatore e trasparenza tra i produttori.

Nonostante la normativa Comunitaria consenta di produrre e commercializzare il “vino dealcolato” (articolo 25, paragrafo 2, lettera b) del Regolamento CE n. 479/2008), si evidenzia che la produzione di una questa bevanda deve essere espressamente autorizzata dallo Stato Membro. Da questo punto di vista possiamo essere certi che il Ministero non autorizzerà mai la produzione di questa bevanda, così come non consentirà la “fabbricazione” di prodotti agroalimentari che siano tali da stravolgere le nostre consolidate tradizioni. Non potremo, però, vietare l’ingresso nel nostro Paese di questi “vini dealcolati”. Il Ministero porrà, comunque, in essere tutte le possibili azioni per impedire l’assalto indiscriminato sui nostri mercati di un siffatto prodotto “artificiale”, anche mediante il finanziamento di progetti di educazione alimentare e di valorizzazione dei nostri prodotti agroalimentari “naturali” e “tipici”.

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